venerdì 27 aprile 2012

FEMMINICIDIO

La violenza in Europa e' la prima causa di morte per le donne fra i 16 e i 44 anni: uccide più donne del cancro, degli incidenti stradali e delle guerre e questi dati sono del 2007. Ad oggi in Italia le vittime sono 54 per 117 giorni dall'inizio dell’anno, quasi una donna ogni 2 giorni, il numero sembra già voler superare quello dello scorso anno. La crisi non ha certo migliorato la situazione anzi, la repressione è diventata sempre più forte, l’insoddisfazione, la non realizzazione economica portano la gente ad andare di matto, ci si uccide per i debiti, per il fallimento della propria azienda, si uccide la propria moglie, la propria compagna, la propria famiglia per rabbia, per gelosia, per  un senso di proprietà che si sente vacillare. I media li chiamano omicidi passionali, follia omicida, tutto questo ha un nome preciso: FEMMINICIDIO e i giornali, la televisione e la politica italiana hanno una grande responsabilità in merito. Le parole “omicidio passionale” richiamano alla mente una società arcaica e quindi usandole ci si scarica dei sensi di colpa addossando all'ignoranza tali disgrazie, non è così.  Il FEMMINICIDIO è una tragedia che non conosce distinzioni fra ricchi e poveri, fra persone di buona famiglia, sempliciotti o persone comuni. Addossare la colpa alla “follia omicida” è un altro modo per prenderne le distanze, tutti ci sentiamo sani di mente, a noi non potrà mai capitare di essere così  matti da uccidere qualcuno e in molti casi giustifichiamo con il  “sarà nervoso” o  un “forse ha ragione lui” piuttosto che “me lo merito”  comportamenti violenti che avvengono purtroppo in larghissima misura  anche dentro casa nostra. Apriamo gli occhi, parliamone, non stanchiamoci di  rimanere colpiti da questi drammi, non rimaniamo indifferenti, gridiamo al mondo la nostra indignazione perché i media e la politica ci vogliono incazzati quando uno straniero ruba nelle villette o uccide qualcuno e godono a farci sentire appartenenti ad un mondo di fratellanza razzista (la Lega su questo ne è un esempio plateale), mentre ci vogliono lontani e indifferenti riguardo la violenza di genere. Non so quante prostitute, trans o trans gender vengono brutalmente uccisi ogni anno, la stampa raramente ne parla e sono sempre le associazioni LGBT a sollevare la questione della violenza,attraverso la condivisione di notizie, quando un gay, una lesbica o un trans subiscono un’aggressione. La TV ci fa credere che avere una macchina figa, una figa, l’ultimo aggeggio tecnologico, bei vestiti e belle cose sia figo. Poi arriva la politica, che non mostra nessuna pietà verso le persone che si suicidano per la crisi, a dirci che dobbiamo fare sacrifici che altrimenti finiamo come la Grecia dove quasi ½ milione di bambini soffre per  problemi dovuti alla scarsa alimentazione e anche su questo i politici non mostrano alcuna compassione, nessun sentimento di responsabilità e di comunione. Ci ricattano con la paura. I giornali non affrontano la realtà e il Ministro Severino ieri parlando di etica del giornalismo non ha perso l’occasione per attaccare i blogger che spesso sono cittadini comuni, indipendenti che riportano i fatti  che più li colpiscono  e animano discussioni in merito. Si vuole reprimere il libero pensiero, è scomodo che molte persone aprano gli occhi sulle mostruosità della nostra società, è terribilmente sconveniente, per loro, la circolazione di notizie come quelle che parlano dei  paesi che si sono ribellati alla schiavitù delle banche o dei comuni che si sono opposti ad Equitalia. Più di 10 anni fa dicevamo che un altro mondo è possibile, adesso ci siamo tutti rincoglioniti oppure siamo entrati in quel vortice d’invidia tanto caro alla De Filippi che su questo ha costruito una carriera? Non è così, dalla rete sento che molti sono stanchi, che a molti non freghi un emerito cazzo di essere fighi. E’  la gente comune che sta condividendo l’assurdità delle morti di non lavoro come delle morti sul lavoro, sono donne come me che fanno le impiegate che hanno figli che dicono basta ai FEMMINICIDI e insieme a noi ci sono artisti, blogger, pizzicagnoli, muratori, estetiste. Usiamo ogni mezzo che ci viene in mente, parliamone  fino allo sfinimento, ogni donna morta potrebbe essere nostra figlia, nostra sorella, nostra amica, la violenza è il male, non va tollerata, non va accettata una società violenta, rancorosa e invidiosa, facciamo la differenza, per Vanessa per noi tutti. 




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