sabato 3 novembre 2012

11/11 Siria I Care Blogging Day


Durante l’inverno del 2011 numerose proteste nei paesi Medio Orientali e nord africani 
hanno dato vita a quella che i media occidentali hanno prontamente denominato la   Primavera Araba. In Siria il conflitto è iniziato il 15 marzo 2011 con dimostrazioni pubbliche che sono presto degenerate in una repressione sanguinaria da parte della dittatura. Ogni giorno che passa è segnato dal sangue, si parla di 36.000 morti in 19 mesi, 165 sono le vittime al giorno dal 1° agosto di quest’anno. 


Questa guerra è forse scomoda da raccontare, molte organizzazioni fra cui La Scuola di Pace c’invitano a "rompere il muro del silenzio", possiamo raccogliere questo invito e sostenere concretamente la Missione gioia e colore per i bambini siriani, possiamo divulgare le immagini di questa sconfitta per l’umanità come quelle che Fabio Bucciarelli e Elio Colavolpe raccolgono, informarci e condividere le notizie dei reporter che con coraggio documentano quel che accade per mostrare a tutti noi gli orrori di questa guerra e una popolazione che piange,vive, resiste, muore. Riconosciamo di non avere nessuna influenza nei riguardi dei governi e dei grandi interessi economici che ci sono dietro questo conflitto ma riteniamo doveroso il mandare un segnale di solidarietà alla popolazione siriana. Don Milani negli anni 50-60 aveva insegnato ai bambini della sua scuola di Barbiana il motto: “I care” (m’importa) affinché imparassero ad avere cura degli altri, oggi, insieme alle Donne ViolaArticolo 21 e Stefania Spanò vogliamo coinvolgere la rete allo scopo di poter dare un messaggio di umana solidarietà alla popolazione Siriana, per questa ragione v’invitiamo a parlare della Siria, a postare immagini, a sostenere e divulgare le varie iniziative che possiamo trovare in rete, in occasione del blogging day del prossimo 11 Novembre “Siria I Care” e per i giorni successivi. Parliamo della Siria con i mezzi che abbiamo a disposizione condividendo nei social network articoli, foto e riflessioni, usando su twitter l’hastag #SiriaICare, fermiamoci un attimo a pensare agli altri, we care.

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