domenica 9 dicembre 2012

Ritorno e il futuro


Il Cavaliere ritorna, a quanto dice, per il volere del suo popolo. Ci aspettano mesi di guerra mediatica, come ricorda Giuseppe Giulietti. "Massimo impegno" è l'ordine che Berlusconi ha impartito alle sue TV. Appare subito chiara la sua strategia di erigersi nuovamente come salvatore della patria, una patria che dev'essere salvata dai soliti comunisti, dalle banche e dall'austerità in cui Monti e co. hanno fatto vivere il paese, sottolineando quanto siano stati cattivi aumentando le tasse e introducendo l'IMU. Gli italiani sono provati dai sacrifici, quando c'era lui (diceva che) i ristoranti erano pieni e che era difficile trovare posto sugli aeri. Certo è facile cavalcare che la rabbia verso la cattiva Europa delle banche e la memoria di molti italiani è veramente labile. Quanti ricordano Mangano, la sua particolare scalata come costruttore ed editore, la P2, le amicizie particolari anche quelle con dittatori comunisti? (brrr i comunisti!) Interessante è analizzare quello che sta succedendo nei social network, qualche giorno fa ho chiesto ai miei follower su twitter (3.588) e ai miei contatti su facebook (2.653) quanti di loro avessero richiesto la sua nuova discesa in campo, nessuno che abbia risposto: “ sono stato io”. Forse sono seguita da persone poco coraggiose, forse il campione da me esaminato non fa testo, forse davvero non c'era nessuno fra i miei contatti ad aver invocato il suo ritorno.
Stamani, aprendo twitter, mi salta subito all'occhio l'hastag #iostoconsilvio, analizzando i vari tweet noto subito che la maggioranza di chi usa questo hastag di certo non sta con Silvio, anzi lo usa per ridicolizzarne i sostenitori. Mi metto alla ricerca dei suoi fans, voglio capire l'origine, il primo tweet e scopro che non è di oggi ma è di 4 giorni fa e che a lanciarlo è stata un'esponente di Giovane Italia (organizzazione giovanile del PDL), un'esponente che fine a qualche mese fa plaudiva alla visita di Angela Merkel affermando che “un dialogo corretto e collaborativo fra il Governo Italiano e quello Tedesco è fondamentale per il superamento della crisi che attanaglia l'Europa”. Apro il sito di Giovane Italia e noto che i primi articoli sono un attacco al Governo Monti che in un anno è riuscito a far lievitare lo spread (strano visto che pochissimi giorni fa i dati dicevano che in pratica lo aveva dimezzato) e un altro al Gruppo Bilderberg.
Mi chiedo allora se ci siano persone come me, dipendenti, operai, cassaintegrati, disoccupati, insomma rappresentanti del ceto medio basso, che è la maggioranza del popolo italiano, che stiano davvero acclamando a gran voce il suo ritorno. Trovo opinionisti politici (ma un po' tutti lo siamo dal momento che pensiamo, no?), ingegneri che cercano di spingere avanti l'hastag per vendicare “l'ignobile” #iononlovoto, un'associazione studentesca che acclama il ritorno del presidente non scordando di elogiare il “povero” Sallusti, persone che retwittano Storace neo candidato alla guida della Regione Lazio, consiglieri regionali del PDL (ovviamente), giovani di Giovane Italia , altri sostenitori di Silviotorna.com che retwittano le perle di Briatore e che sembrano neo twitteri (pochi tweet, pochi follower).
Pochissimi rispetto ai detrattori di Berlusconi, ma siamo solo all'inizio e forse twitter è ancora considerato un social network meno popolare rispetto a facebook, vado allora su una fan page di Berlusconi, leggo il suo status e mi soffermo sui numeri: 206 condivisioni, 1.725 i “mi piace”, 2.111 commenti, mi soffermo su questi che sono in maggior parte critici verso il Cavaliere.
Posso concludere, dalle mie semplici osservazioni, che solo un'esigua minoranza del famigerato popolo della rete ha richiesto un suo ritorno, ma siamo solo all'inizio di questa sua nuova campagna elettorale che si consumerà sicuramente anche nella rete.
Intanto penso ai processi in corso del Cavaliere, la discussione sulla legge per un parlamento pulito,
la cancellazione dell'asta per le frequenze televisive, la mancanza delle primarie del PDL e a domani quando saluteremo la borsa, lo spread e la stampa internazionale che già ci sta guardando con un certo imbarazzo, ma si sa loro sono in combutta con quelli delle banche, i cattivi da cui Silvio ci salverà.

  

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